Basato su un racconto di Stephen King, 1408 si propone come un thriller ad alto voltaggio psico-horroristico riportando lo spettatore ai bei tempi di Shining, alla claustrofobia psicologica dell’uomo intrappolato nella casa maledetta. Questa volta però l’ambiente sarà una camera d’albergo, più precisamente la 1408 del Dolphin Hotel e lo sfortunato ospite non sarà il magistrale Jack Nicholson ma bensì John Cusack nei panni di Mike Enslin, un brillante scrittore con alle spalle un ottimo romanzo di esordio.
Dopo la perdita prematura della figlia, Enslin non riesce a superare il dramma. Nonostante il suo convintissimo scetticismo, comincia a realizzare libri di seconda categoria dove testimonia delle sue permanenze notturne in vari luoghi, come alberghi o cimiteri, famosi per i fantasmi e fenomeni soprannaturali.
A mettere in dubbio le sue convinzioni ci penserà la 1408, stanza di un vecchio albergo newyorkese chiusa dopo l’ennesima morte naturale. Nonostante l'opposizione del direttore dell'albergo (Samuel L. Jackson), entrerà nella famigerata stanza dove vivrà l’esperienza più terrificante della sua vita.
Un film claustrofobico al punto giusto che si rivela immediatamente in grado di catturare l'attenzione dello spettatore grazie anche a John Cusack, perfetto protagonista. La suspense che il regista Mikael Håfström riesce a esprimere è ottima, niente sangue a fiumi o scene raccapriccianti, solo pura psicologia, quella ossessiva della 1408. 1+4+0+8 = 13.
giovedì 20 dicembre 2007
Non entrate nella 1408 (1+4+0+8=13)
Pubblicato da
Xander
alle
05:59
Etichette: 1408, John Cusack, Samuel L. Jackson, Stephen King
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